ANTIBIOTICO-RESISTENZA (ABR): è tempo di agire

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso del Suo intervento al Consiglio dei Ministri della Salute Ue in Lussemburgo avvenuto lo scorso 13 giugno ha ribadito come sia fondamentale che i programmi di formazione continua includano una educazione intersettoriale obbligatoria in ambito di prevenzione e controllo delle infezioni, di rischi ambientali e di biosicurezza associati all’antimicrobico resistenza.

Sanitanova sta andando in questa direzione, impegnandosi a promuovere progetti di sensibilizzazione ed eventi formativi per il controllo delle infezioni e per la stewardship diagnostica e antimicrobica, trasversali a tutti gli operatori sanitari, operanti sia in ambito ospedaliero sia in ambito di cure primarie, il tutto secondo un’ottica one-health e di sostenibilità.

Ma proviamo ad approfondire la questione nei suoi vari aspetti.

CONTESTO

La resistenza agli antimicrobici (AMR), di cui l’Antibiotico-Resistenza (ABR) rappresenta il fattore di maggiore rilevanza, è un fenomeno che avviene naturalmente nei microrganismi come forma di adattamento all’ambiente ed è dovuto all’abilità di questi ultimi di mutare e acquisire la capacità di resistere a molecole potenzialmente in grado di ucciderli o arrestarne la crescita. A causa dell’enorme pressione selettiva esercitata da un uso eccessivo e spesso improprio degli antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, nel tempo questo fenomeno ha assunto i caratteri di una delle principali emergenze sanitarie globali.

CONSEGUENZE

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (AMR, Antimicrobial resistance) è aumentato notevolmente e ha reso necessaria una valutazione dell’impatto in sanità pubblica, specifica per patogeno, per antibiotico e per area geografica.

 

RESISTENZA

Gli antibiotici prevengono milioni di decessi ogni anno e restano il trattamento principale per le infezioni batteriche potenzialmente fatali. Tuttavia, i livelli di prescrizione inappropriati e l’uso eccessivo di antibiotici hanno portato a una resistenza che ha creato un’emergenza sanitaria globale e uccide almeno 700.000 persone l’anno. Se non viene intrapresa alcuna azione, si prevede che questi decessi aumentino a 10 milioni l’anno entro il 2050.

 

COSTI SANITARI

La lotta ai batteri resistenti comporta costi sanitari notevoli. Il costo stimato della resistenza antimicrobica per i sistemi sanitari in Europa è di 1,1 miliardi di euro all’anno. Quando un’infezione non risponde a un trattamento antimicrobico di prima linea (l’opzione terapeutica più efficace e sicura per il paziente), infatti, gli operatori sanitari ricorrono ad alternative più costose, come i farmaci di seconda e terza linea (le ultime opzioni terapeutiche disponibili). Le complicazioni o la maggiore durata di una malattia o di un trattamento richiedono a volte degenze ospedaliere più lunghe, con i relativi costi.

DANNI ECONOMICI

Malattie e mortalità prolungate hanno un impatto diretto sulle nostre economie. La resistenza antimicrobica può anche danneggiare il commercio di bestiame e prodotti di origine animale, poiché influisce sulla salute e sul benessere degli animali e di conseguenza sulla loro produttività.

LO SCENARIO EUROPEO

Il Consiglio Europeo in data 13 giugno 2023 ha adottato la Raccomandazione sul potenziamento delle azioni dell’UE per combattere la resistenza antimicrobica nei settori della salute umana, della salute animale e dell’ambiente con un approccio One Healthinvestendo nell’uso mirato e consapevole degli antibiotici, sostenendo la ricerca e promuovendo test diagnostici rapidi e una comunicazione efficace.

Per il 2030 sono stati fissati diversi obiettivi, definiti insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).

Tra i principali:

  • Riduzione dell’uso degli antimicrobici: diminuzione del 20% del consumo totale di antibiotici negli esseri umani e riduzione del 50% delle vendite complessive nell’UE di antimicrobici utilizzati negli animali d’allevamento e in acquacoltura;
  • Miglioramento della sorveglianza della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici a tutti i livelli, anche negli ospedali e nelle strutture di assistenza a lungo termine;
  • Rafforzamento dei piani d’azione nazionali e monitoraggio dell’uso di antibiotici a livello nazionale, compresi indicatori atti a valutare i progressi compiuti;
  • Miglioramento della salute e del benessere degli animali destinati alla produzione di alimenti al fine di ridurre la diffusione di malattie infettive negli allevamenti;
  • Sensibilizzazione del pubblico e dei professionisti operanti nel settore della salute umana e in quello veterinario, comprese attività di formazione dei professionisti sanitari e campagne di comunicazione

INIZIATIVE

La Giornata Europea degli Antibiotici (18 novembre, European Antibiotic Awareness Day – EAAD) è un’iniziativa europea di sanità pubblica, coordinata dall’ECDC che cade nella settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (World Antimicrobial Awareness Week – WAAW, 18-24 novembre) organizzata, in un’ottica One Health, da: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), United Nations Environment Programme (UNEP) e Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE).

L’iniziativa si rivolge alla popolazione generale, ai professionisti sanitari, ai decisori politici e a coloro che lavorano nel settore agricolo e veterinario con l’obiettivo di aumentare la conoscenza relativa al fenomeno dell’antibiotico-resistenza e la consapevolezza sui rischi associati all’uso eccessivo e non appropriato degli antibiotici, e di promuoverne un uso prudente.

In particolare, l’ECDC fornisce supporto per l’organizzazione delle campagne nazionali sull’uso prudente degli antibiotici nei Paesi UE/SEE (Unione Europea/Spazio Economico Europeo).

IL CONTESTO ITALIANO

In Italia, ove parallelamente si registrano i consumi più elevati di antimicrobici sia nel settore umano che veterinario, secondo i dati rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), questo evento risulta imponente, con valori elevati e quasi sempre al di sopra della media europea. Il nostro è tra i Paesi europei con le più alte percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici utilizzate in ambito ospedaliero. Si calcola che ogni anno dal 7 al 10% della popolazione italiana vada incontro a un’infezione batterica multi-resistente.

 

L’INTERVENTO DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Al fine di mantenere l’efficacia degli antibiotici e tutelare quindi la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente, il nuovo “Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (PNCAR) 2022-2025”, che fa seguito a quello precedentemente stilato nel 2017-2020 ha l’obiettivo di fornire al Paese le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare l’emergenza dell’ABR nei prossimi anni, seguendo un approccio multidisciplinare e una visione One Health, promuovendo un costante confronto in ambito internazionale e facendo al contempo tesoro dei successi e delle criticità del precedente piano nazionale.

La strategia nazionale del PNCAR si basa su una governance inclusiva e integrata e si articola in quattro aree orizzontali di supporto a tutte le tematiche:

  1. Formazione
  2. Informazione, comunicazione e trasparenza
  3. Ricerca, innovazione e bioetica
  4. Cooperazione nazionale e internazionale

tre pilastri verticali dedicati ai principali interventi di prevenzione e controllo dell’antibiotico-resistenza nel settore umano, animale e ambientale:

  1. Sorveglianza e monitoraggio integrato dell’antibiotico-resistenza (ABR), dell’utilizzo di antibiotici, delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e monitoraggio ambientale.
  2. Prevenzione delle ICA in ambito ospedaliero e comunitario e delle malattie infettive e zoonosi.
  3. Uso appropriato degli antibiotici sia in ambito umano che veterinario e corretta gestione e smaltimento degli antibiotici e dei materiali contaminati.

Struttura del PNCAR 2022-2025

Fonte: Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025

Affinché le linee guida stilate dal PNCAR possano essere recepite e applicate è di fondamentale importanza che vengano coinvolti tutti i diversi attori, in primis le regioni, senza la collaborazione delle quali il PNCAR non potrebbe essere attuato.

 

 

 

 

 

 

 

IL RUOLO DELL’ISS

In Italia, dal 2001 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) coordina in ambito umano il sistema di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza AR-ISS che si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica che inviano annualmente i dati di sensibilità agli antibiotici (ottenuti nella routine di laboratorio) per alcuni patogeni rilevanti dal punto di vista clinico ed epidemiologico. La partecipazione alla sorveglianza è su base volontaria, ma alle regioni è demandato il reclutamento dei laboratori con l’obiettivo di aumentarne la rappresentatività regionale, come previsto dal PNCAR.

Attraverso AR-ISS, l’Italia partecipa alla sorveglianza europea EARS-Net (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network) coordinata dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) che raccoglie dati di antibiotico-resistenza di 29 Paesi europei attraverso la piattaforma informatica TESSy (The European Surveillance System). I dati italiani sono quindi elaborati, analizzati e confrontati con quelli degli altri Paesi europei e pubblicati ogni anno in occasione della Giornata europea sull’uso consapevole degli Antibiotici (18 novembre)

La sorveglianza AR-ISS ha come obiettivo la descrizione dell’antibiotico-resistenza in un selezionato gruppo di patogeni isolati da infezioni invasive (batteriemie e meningiti) che rappresentano sia infezioni acquisite in ambito comunitario che associate all’assistenza sanitaria.

LA POSIZIONE DI FARMINDUSTRIA

Farmindustria ha promosso una task force multidisciplinare composta da 30 esperti del mondo accademico, di società scientifiche e di federazioni mediche, di associazioni civiche e di pazienti, di farmacisti e dell’industria farmaceutica che ha elaborato 14 raccomandazioni raccolte nel documento “RACCOMANDAZIONI PER UNA STRATEGIA EFFICACE CONTRO LA RESISTENZA ANTIMICROBICA”. Nel documento si analizzano gli strumenti per combattere e vincere la lotta contro l’AMR: prevenzione vaccinale, appropriatezza d’uso, valore e accesso dei nuovi antibiotici”.

 

A cura di Debora Gavoni – Project Manager Ecm di Sanitanova

 

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