La gestione integrata del paziente diabetico

Bari, 18 novembre 2020

 

I pazienti diabetici sono il 5,4 per centro della popolazione pugliese, il dato sale al 14 per cento quando si osserva la fascia di età compresa tra i 60 e i 79 anni. In una percentuale che varia dal 20 al 40 per cento i pazienti diabetici sviluppano una patologia renale cronica mentre il rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete è più che raddoppiato.

Sono questi i dati emersi durante il webinar “La gestione integrata del paziente diabetico: il percorso del paziente” organizzato da Sanitanova con il contributo non condizionato di Mundifarma, che ha avuto come referente scientifico il professor Francesco Giorgiono, ordinario di Endocrinologia al Policlinico di Bari.

Professor Francesco Giorgino

“E’ quanto mai evidente che serve un approccio globale e multidisciplinare alla corretta gestione del paziente diabetico – ha detto Francesco Giorgino – tutti gli studi mettono in evidenza una altissima correlazione tra le patologie diabetiche, renali e cardiache tale che oggi diventa fondamentale avere un percorso di presa in carico e di cura condiviso tra le diverse discipline”.

“Oggi ci confrontiamo  con la necessità di avere un approccio nuovo alla gestione del paziente diabetico richiamato anche dalle più recenti linee guida – ha aggiunto Giorgino – che richiedono attività di prevenzione sulla progressione della patologia, sullo sviluppo di patologie correlate come appunto quelle renali e cardiache e una sempre maggiore attenzione alla qualità della vita. I nuovi farmaci in commercio consentono di evitare il danno d’organo e sono sicuramente strumenti di innovazione terapeutica che ci aiuteranno nelle più corretta gestione del paziente diabetico, ma diventa fondamentale avere un percorso condiviso a livello regionale per la definizione dei modelli di presa in carico e cura”.

Dottor Giovanni Gorgoni

Di percorsi diagnostico terapeutici ha parlato anche il dottor Giovanni Gorgoni, Direttore Generale AReSS Puglia, nella introduzione ai lavori: “la frequentazione della agenzia regionale sanitaria con il tema diabete è di antica memoria – ha detto Gorgoni – c’è ancora molto lavoro da fare e ottimi strumenti per ottenere risultati soddisfacenti, dall’aggiornamento del percorso diabete, a progetti mirati alla alfabetizzazione dei pazienti ai più recenti strumenti di telemedicina che consentirebbero intanto un database reale dei pazienti in cura e poi un monitoraggio clinico multidisciplinare”.

Professor Loreto Gesualdo e Dottor Pasquale Caldarola

La correlazione tra diabete e patologie renali e cardiache è stata ampiamente rappresentata dal professor Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia del Policlinico di Bari e dal dottor Pasquale Caldarola, Direttore della unità operativa complessa di Cardiologia e Utic dell’ospedale San Paolo di Bari.

“Il paziente diabetico complesso quasi sempre sviluppa patologie renali – ha detto Gesualdo – e le origini possono essere di tipo metabolico o vascolare. Dobbiamo lavorare per restituire qualità alla vita dei pazienti e per evitare quanto più possibile la dialisi. Per fare questo serve un approccio ordinato, omogeneo e multidisciplinare senza dimenticare ma anzi valorizzandolo il ruolo dell’assistenza territoriale e della medicina di base, punto di riferimento costante per il paziente”.

“Nel 70 per cento dei casi di morte dei pazienti diabetici le cause sono di tipo cardiovascolare – ha detto Caldarola – nei pazienti diabetici la prima causa di ricovero è legata a patologie cardiache e pertanto non possiamo che sostenere con forza la necessità di un approccio sempre più multidisciplinare e anche legato allo sviluppo degli strumenti di telemedicina”.

Professoressa Cinzia Germinario

Anche la professoressa Cinzia Germinario, Responsabile dell’ Osservatorio Epidemiologico  regionale, ha ribadito la necessità di “tenere sotto controllo la patologia diabetica soprattutto in momenti come questo che stiamo vivendo in cui le attenzioni sono concentrate sulla gestione dell’emergenza”. “Le percentuali di pazienti diabetici aumentano con l’età e questo significa che l’assistenza territoriale deve essere sempre più presente e poi vanno sviluppate correttamente le pratiche di partecipazione attiva degli stessi pazienti”.

Consigliere Nazionale e Regionale Ass. Italiana Diabetici Giuseppe Traversa

Di pazienti esperti e di centralità della persona e della famiglia ha parlato Giuseppe Traversa, Consigliere nazionale e coordinatore regionale Associazione italiana diabetici: “percorsi diagnostico terapeutici, globalità, parità territoriale sono le parole chiave già inserite bel Piano Nazionale delle Cronicità e che ora devono trovare concretezza anche in collaborazione con gli stessi pazienti con l’obiettivo di migliorarne la vita ”.

Professor Mauro De Rosa

E per un approccio globale alla qualità della vita, anche la valutazione dei costi diretti e associati può essere uno strumento utile: “gli studi su questo argomento sono ancora pochi – ha detto il professor Mauro De Rosa dell’Università del Piemonte Orientale – ma è evidente che non possiamo limitarci alla valutazione dei costi diretti (come ricoveri ordinari, farmaci, visite specialistiche) ma vanno valutati anche i costi associati (come riduzione del reddito da lavoro, disabilitò, pensionamento anticipato) che incidono moltissimo sulla qualità della vita”.

 

 

 

 

 

 

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