La pandemia da Covid-19 da una parte ha palesato valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici, dall’altra ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale del Sistema Sanitario:
- disparità territoriali nell’erogazione dei servizi;
- inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali;
- tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni;
- scarsa capacità di definire strategie sinergiche contro i rischi ambientali, climatici e sanitari.
Allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese; migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche; promuovere la ricerca e l’innovazione e lo sviluppo di competenze tecnico-professionale, digitale e manageriali del personale. Questa la strategia generale tracciata dal PNRR in tema di Salute.
Senza ritornare sulla struttura generale del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, basta qui ricordare che ci sono le risorse per la Salute a cui è dedicata la Missione 6 che prevede uno stanziamento di 15,63 miliardi in totale per le due componenti:
- Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: 7 miliardi di stanziamenti;
- Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: 8 miliardi e 63 milioni di euro
“One-Health”
Il PNRR indica l’approccio “One-Health” come riferimento per una riforma che definisca un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico.
One Health. Il paradigma One Health vuol dire riconoscere che la salute delle persone e dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e che servono approcci e sforzi globali per “progettare e implementare programmi, politiche, norme e ricerche in cui diversi settori cooperino per raggiungere migliori risultati per la salute pubblica” (WHO). Oggi la realizzazione di tale paradigma deve necessariamente passare attraverso l’uso competente e consapevole della leva digitale.
Se è vero che a partire dal 2017 anche il settore della sanità è stato investito sempre di più dall’onda del digitale, e che tecnologie come intelligenza artificiale, realtà aumentata e piattaforme di condivisione stanno cambiando il modo di fruire i servizi e impattano anche sull’ecosistema salute e sanità, è anche vero che la spesa ICT in sanità in Italia è ancora molto bassa. Ora però le risorse economiche ci sono, quello che conta è riuscire a spendere e a spenderle bene.
Quali sono, quindi, gli ingredienti per una salute globale e digitale? Su cosa investire?
Ecco un elenco di temi ormai riconosciuti come centrali:
- Cultura: un cambiamento culturale di tutti gli attori per affrontare un cambio di modello di cura;
- Competenze: competenze digitali di medici e pazienti, ma anche nuove capacità relazionali;
- Governance: Governo e Regioni dovranno garantire uniformità di accesso, superando frammentazioni e disparità;
- Dati: sempre più saranno prodotti e scambiati in formato digitale, superando la logica a silos, per informare le decisioni su larga scala;
- Risorse: le risorse del PNRR dovranno servire a far evolvere processi, competenze e modelli di cura;
- Valutazione: i risultati ottenuti dai progetti di successo dovranno essere misurati rispetto ai benefici che portano all’intero sistema.
In questo contesto, il paradigma “One Health” consente di focalizzarsi su alcune declinazioni:
- Citizen journey (la salute globale e digitale come nuovo percorso del cittadino paziente);
- Lifescience (biodiversità, genomica, medicina personalizzata, etc);
- Logica Data-driven health (con riferimento a tecnologie come intelligenza artificiale, il digital twin e la predictive analytics);
- Tema del management (logistica, ridisegno degli spazi per la salute, etc);
- Governo dell’innovazione (risorse e competenze).
L’estrema importanza del paradigma “One Health”, abbinato al bisogno di integrazione delle tecnologie digital, è sottolineata dal fatto che proprio questo è stato scelto come tema dell’ultimo FORUM PA Sanità dello scorso 27 e 28 ottobre 2021.
Articolo di Antonio Messina
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