Implementazione del modello di Rete di Terapia del Dolore presso l’ASP di Agrigento

L’obiettivo del progetto è stato la realizzazione di un modello operativo di rete di terapia del dolore, implementato presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento e, sviluppato secondo la logica HUB-SPOKE in adempimento alla L. 38/2010, alle linee guida della Commissione Nazionale per le reti del Dolore e ai decreti della Regione Siciliana. L’implementazione di questo modello organizzativo-funzionale ha permesso la realizzazione di una rete ospedale-territorio per dare una efficace risposta ai cittadini affetti da dolore acuto e cronico.

L’ASP di Agrigento è stata tra le prime aziende sanitarie, in Italia, a realizzare una rete di terapia del dolore grazie al Gruppo di Coordinamento guidato dal Dr. Geraldo Alongi (direttore dell’Unità Operativa Hospice e Clinica del dolore Giovanni Paolo II dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento). Si è riusciti a rendere operativo un prototipo che ha coinvolto tutti i tipi di operatori, nel percorso Territorio-Ospedale consentendo di monitorare i dati relativi ai pazienti in un’ottica di appropriatezza e di razionalizzazione di risorse cliniche, strumentali ed economiche.

Risultati

La realizzazione del prototipo della Rete del Dolore ha raggiunto, in sintesi, i seguenti obiettivi:

Adempimenti L. 38/2010 e correlati normativi nazionali e regionali

  • Coinvolgimento di circa 200 Operatori sanitari della provincia di Agrigento (MMG, Medici specialisti degli Ospedali e dei distretti
  • Coinvolgimento di 5 ospedali (Agrigento, Sciacca, Canicattì, Licata, Ribera)
  • Coinvolgimento di 7 Distretti (Agrigento, Sciacca, Canicattì, Licata, Ribera, Casteltermini, Bivona); 8 Coordinatori delle AFT; i Direttori dei distretti e degli ospedali
  • Erogazione di eventi di Formazione clinico-organizzativa a circa 150 operatori
  • Avvio di un prototipo, di rete del dolore, unico in Italia nel panorama del SSN
  • Avvio dei flussi di comunicazione clinico-organizzativa tra medici del territorio e medici degli ospedali
  • Creazione di alcuni PDTA da utilizzare in condivisione tra tutti i clinici coinvolti per ottimizzare gli interventi sul paziente
  • Valorizzazione di punti funzionali sul territorio al servizio del cittadino
  • Riferimenti procedurali chiari, soprattutto per i MMG che sono il primo nodo di intervento nella Terapia del dolore
  • Creazione di un sistema web per tracciare e monitorare le attività sui pazienti in rete

Attività

  • L’ASP di Agrigento, supportata da Sanitanova, ha avviato una fase di definizione delle attività da svolgere affinché il progetto di implementazione della “Rete del Dolore” andasse a pieno regime.Le fasi principali di sviluppo del progetto implementato nell’ASP di Agrigento sono state:

    1. Analisi
    2. Progettazione
    3. Formazione
    4. Implementazione
    5. Monitoraggio

    La flessibilità del modello di rete Hub e Spoke adottato, in adempimento alla Legge 38/2010, ha consentito all’ASP di Agrigento di progettare un modello organizzativo e funzionale tale da valorizzare le competenze “disperse” nel proprio Territorio, ottimizzare flussi clinico-gestionali e tracciare percorsi assistenziali chiari per i cittadini.

Contesto

Realizzare la rete della Terapia del Dolore presso l’ASP di Agrigento poteva, in teoria, risultare “scontato”, secondo quanto indicato nel primo decreto dell’Assessorato alla Salute della Sicilia (GURS 4/2/2011) che ha recepito la L. 38/2010, eppure sono state riscontrate alcune criticità:

  1. una certa resistenza culturale al cambiamento, che prevede un passaggio dal concetto di singolo operatore al lavoro in condivisione e cooperazione e quindi rende necessario un periodo di adattamento alle nuove modalità operative ;
  2. difficoltà a ottenere un livello omogeneo di disponibilità degli operatori a collaborare al progetto, probabilmente per la difficoltà a responsabilizzare e sensibilizzare gli operatori coinvolti circa l’importanza del progetto stesso;
  3. coincidenza temporale con altri cambiamenti, come la creazione delle prime AFT sul territorio;
  4. mentalità “clinico-centrica”, con conseguente difficoltà a orientarsi verso l’integrazione Ospedale – Territorio;
  5. modesto livello di know how sul tema “rete della terapia del dolore” da parte degli operatori;
  6. assenza di un PDTA sul tema dolore, da condividere fra i diversi operatori per una corretta presa in carico e gestione del paziente.

Una delle più significative difficoltà emerse è stata proprio l’integrazione tra le diverse risorse professionali che, in un progetto di “Rete del Dolore” e di integrazione Ospedale-Territorio, è naturalmente imprescindibile. Questa criticità è stata superata organizzando specifici momenti informativi e formativi incentrati sulla tematica organizzativa correlata alla rete, dedicati a tutti i referenti del progetto (sia Referenti Ospedalieri sia Distrettuali e Territoriali) da cui è emerso il concetto positivo della “Rete” come strumento di cooperazione e condivisione delle informazioni volte a garantire la tutela del cittadino, fine ultimo, e un’adeguata razionalizzazione del rapporto prestazioni/risultati di salute.